Acqua azzurra acqua chiara


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Da quando sono arrivato in Israele 40 e passa anni fa, non mi ricordo di un singolo giorno in cui non si è parlato di emergenza idrica. Nei programmi televisivi per i bambini andava in voga una canzoncina dal titolo “E’ un peccato per ogni goccia“, l’altezza del lago di Tiberiade era monitorata in continuità ed influiva sul morale del paese, la Tv locale trasmetteva spot pubblicitari dove “Israele si sta prosciugando“. Insomma una situazione a dir poco apocalittica.

Pochi anni dopo essermi abituato anch’io a questo ordine di cose ogni mio viaggio in Italia era da questo punto di vista un mix fra stupore, invidia e profezie catastrofiche. Quell’abbondanza di acqua unita ad uno spreco per me inamissibile erano un autentico supplizio. Ma i tempi sono cambiati ed Israele, dal punto di vita idrico, ha subito un radicale cambiamento trasformando il paese in esportatore della principale fonte di vita del globo: l’acqua.

Una trasformazione che ha del miracoloso se teniamo presente che negli ultimi 40 anni la popolazione si è quadruplicata e anche il consumo pro capite è aumentato in maniera considerevole. Il segreto di questo successo? Pianificazione e ottimizzazione delle risorse, un connubbio raro anche in Israele.

Un pò di dati: le fonti idriche del paese provengono dal Lago di Tiberiade, le falde acquifere, acque grigie e impianti di desalinizzazione. In questi ultimi anni oltre il 50% delle risorse idriche proviene da fonti secondarie, desalinizzatori e acque grigie. Attualmente l’80% del fabbisogno di acqua per uso familiare proviene dal mare, fra 5 anni si raggiungerà il 100%. Israele riesce a riciclare oltre l’85% delle acque di scarico ed è saldamente al primo posto, al secondo si trova con un magro 30% la Spagna. L’acqua che viene immessa nelle tubature arriva quasi nella sua completezza a destinazione e solo il 3% si perde per strada. In Italia il 37% .

La pianificazione di Mekorot, la principale compagnia fornitrice di acqua del paese, si sta occupando dei prossimi due decenni ma non è assolutamente certo che sia sufficiente visto che i cambiamenti climatici in corso sono in grado di sconvolgere tutte i modelli matematici sui quali si basano le attuali previsioni.

Come con tutte le altre emergenze con cui si deve confrontare il cittadino israeliano, prime fra tutte sicurezza e terrorismo, anche quella idrica viene considerata un dato di fatto da affrontare quotidianamente. Così come è normale farsi controllare le borse ogni volta che si entra in un centro commerciale, è altrettanto normale non far scorrere l’acqua dal rubinetto più del necessario. Nel caso di Israele la siccità e la continua penuria di H2O sono stati dei buoni maestri e hanno acuito la coscienza nazionale. E solo chi sa cosa sia la povertà (di acqua in questo caso) sa quanto sia preziosa la sua disponibilità.

2 pensieri su “Acqua azzurra acqua chiara

  1. Buongiorno Luciano,

    i tuoi articoli sono sempre interessanti e spesso riescono (almeno per me) a dare una risposta ad alcune domande/dubbi …

    Grazie
    Marinella

    "Mi piace"

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