DI LUCIANO ASSIN
GUIDA TURISTICA PER ISRAELE
Quej cont on cervell ristrett
Pensen che ‘sti panchett
Che vedom per i strad
Hinn miss lì domà
Per fà settà giò i disgraziaa
Ma però l’è minga inscì
Se propi devi dì
Perché i hann sistemaa:
L’è per fà settà
I moros che voeuren limonà
E’ l’inizio della versione in milanese di una bellissima canzone di George Brassens “Les amoreux sur le bancs pubblic” tradotta da Nanni Svampa in “I panchett“. Per la traduzione cavatevela da soli.
Tutto questo mi è venuto in mente quando sono venuto a conoscenza del fatto che Itamar Tal, un noto artista israeliano, abbia avuto una bella ed originale idea legata propria alle panchine e agli innamorati. Nel bel mezzo di Tel Aviv infatti, e più precisamente nella frequentatissima via pedonale Nahalat Binyamin, Itamar incontra ogni martedì pomeriggio chiunque sia alla ricerca di un’anima modella. In quelle poche ore si trasforma in un matchmaker, un combinatore di matrimoni. O se preferite di solidi legami sentimentali.
Per Itamar si tratta quasi di una missione, lo fa volontariamente, senza richiedere nessun compenso finanziario o di altro tipo. Dal suo punto di vista il contatto personale è fondamentale per cercare di individuare il partner ideale. “Ogni pentola ha il suo coperchio” recita un detto ebraico, e Itamar è l’addetto al controllo qualità del reparto vasellame e amore. Se la missione riesce tutto quello che chiede è di passare il favore a qualcun altro, non necessariamente un altro matrimonio, basta un gesto gentile, una donazione, in ogni caso qualcosa fatta col cuore.
Per l’ebraismo chi riesce a combinare tre matrimoni ha il posto in Paradiso assicurato. Una buona ragione per scegliere anche noi una panchina dove intrattenere le persone.
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