Attualmente esistono in Israele 274 kibbuzim per un totale di 128.000 abitanti, vale a dire l’ 1,7% della popolazione, un po’ di piu’ se si calcola la percentuale solo rispetto alla popolazione ebraica del paese, allora si arriva a qualcosa intorno al 2,5%. Come scritto precedentemente il mondo dei kibbuzim e’ spezzettato e variegato, e le soluzioni che ogni singola comunita’ ha adottato per uscire fuori dalla crisi economica ed ideologica degli anni ’90 sono molte volte agli antipodi dell’idea originale. Paradossalmente i kibbuzzim che ancora gestiscono un modo di vita “tradizionale” sono quelli piu’ prosperi dal punto di vista economico. A quanto pare essere rivoluzionari ha un costo economico non indifferente, ma c’e’ chi e’ disposto a pagarne il prezzo. Una delle soluzioni piu’ in voga per attirare giovani famiglie al suo interno consiste nel costruire dei quartieri satellite, un gruppo di villette costruite sul suo territorio ma vendute ad esterni che non hanno l’obbligo di diventare membri e quindi di sottostare ai regolamenti interni della comunita’. Chi viene lo fa per la qualita’ della vita che il kibbuz puo’ offrire: un buon livello educativo, un atmosfera campestre, prati e piscina ed altro ancora. Il kibbuz lo fa per garantire un ricambio generazionale che giustifichi il mantenimento dei suddetti servizi, che senza gli “esterni” non avrebbero una giustificazione economica. E’ interessante notare che questa soluzione e di notevole gradimento fra i figli nati nel kibbuz, che sono ben contenti di vivere nell’atmosfera della loro infanzia senza sottostare ai dettami restrittivi dell’idea comunitaria. Anche se la soluzione per il momento soddisfa entrambe le parti, alla lunga portera’ a dei conflitti inevitabili: in quanto abitanti di un centro abitato anche gli esterni hanno il diritto di una rappresentanza all’interno degli organi dirigenziali della comunita’, ma la legislazione al riguardo e’ molto latente, e gia’ adesso gli attriti fra le opposte fazioni si fanno sentire di volta in volta. Nonostante la situazione continui ad essere problematica e transitoria ci sono dei segnali confortanti: negli ultimi anni il processo demografico si e’ invertito e la popolazione comincia ad aumentare, numerose famiglie sono interessate a candidarsi come futuri membri. Un nuovo fenomeno degno di nota e la creazione di kibbuzim urbani, veri e propri centri comunitari con lo stesso spirito pionieristico dei creatori dei primi kibbuzim ma piu’ indirizzati verso una lotta sociale all’interno del tessuto urbano nel quale vivono.
molto interessante LUCIANO
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