25 aprile e partigiani ebrei


Di Luciano Assin

Guida turistica in Israele

In onore al 25 aprile allego il link di ZOG NIT KEYNMOL (non dire mai in yiddish), l’inno dei partigiani ebrei che hanno combattuto il nazifascismo in tutto europa. Si calcola che nella sola Europa orientale ci fossero più di 30.000 ebrei arruolati nelle unità partigiane. Un testo “scritto col sangue e non con la matita”. Numerosissimi (circa 2000) furono gli ebrei italiani che parteciparono attivamente alla Resistenza (1000 inquadrati come partigiani e 1000 in veste di “patrioti”), con la massima concentrazione (circa 700) in Piemonte. La percentuale, pari al 4 per cento della popolazione ebraica italiana, fu di gran lunga superiore a quella degli italiani nel loro complesso.

Eccovi la traduzione del testo

Non dire mai che questo è il tuo ultimo cammino,

anche se le nuvole bloccano la luce del giorno.

Questo è il giorno al quale aneliamo, sorgerà e verrà

e i nostri passi ancora risuoneranno: siamo qua!

Dalla terra della palma alle gelide lontananze

noi siamo qua col nostro dolore, la nostra pena,

ovunque sia caduta una goccia di sangue,

da là emanerà il nostro coraggio e il nostro spirito.

Lo splendore dell’alba illuminerà il nostro giorno,

prenderà il posto dell’oppressore e dell’ieri, come l’ombra.

Ma se la notte tarderà a portare la luce,

allora questo canto sia un segnale per le generazioni a venire.

Con scrittura di sangue e piombo è stato scritto,

non è una canzone su un uccello, sulla libertà o sull’orizzonte.

Tra muri che crollano un popolo ha cantato questo canto,

lo ha cantato unito con le granate in mano.

Non dire mai che questo è il tuo ultimo cammino,

anche se le nuvole bloccano la luce del giorno.

Questo è il giorno al quale aneliamo, sorgerà e verrà

e i nostri passi ancora risuoneranno: siamo qua!

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