I cinque dell’Ave Maria

Napoleone

La storia di questa settimana sarebbe potuta diventare benissimo un appassionante racconto d’appendice del XIX secolo, gli ingredienti ci sono tutti: amicizie, tradimenti, amori, sesso, guerra, spionaggio, fughe rocambolesche, esotismo ed una suspence che ti tiene col fiato sospeso fino all’ultima pagina. Stranamente questa storia, vera, continua a rimanere sconosciuta, sepolta fra gli innumerevoli avvenimenti che continuano a succedere a ritmo serrato in questa regione. Eppure anche i protagonisti costituiscono un cast di tutto rispetto, ci sono Napoleone Buonaparte, allora giovane generale francese, Antoine de Phèlippeaux (da pronunciare de Filipò) aristocratico francese, il Commodoro William Sidney Smith, ufficiale della Regia Marina Britannica, Ahmad el Jazar, governatore di Acco, una simpatica canaglia meglio conosciuta col soprannome di “macellaio” e l’ebreo Haim Farhi, il suo più stretto collaboratore. Come ospite d’eccezione ci dovrebbe essere anche rabbi Nahman di Breslav conosciuto nel mondo ebraico anche come Nahman di Uman. Visto che il tempo dei feuiletton è ormai terminato non mi resta che proporre la storia in questione al grande schermo. Forse il mio amico  R. G., cineasta di dichiarata fama, potrebbe essere l’uomo giusto, quello  in grado di riconoscere nella seguente storia il prossimo grande successo nella storia del cinema. In ogni caso eccovi la  stesura di una prima possibile sceneggiatura. Continua a leggere

“La pace universale”

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Chi è passato almeno una volta da Haifa non può non accorgersene. Un complesso architettonico così fuori dal comune, il verde, l’armonia, la perfetta simmetria e la cupola d’oro danno la sensazione di qualcosa di troppo bello per essere parte integrante del tessuto urbano di una città di porto come Haifa. Non è un caso che il tempio Baha’i che si sviluppa su uno dei versanti del Carmelo richiami immediatamente ai giardini pensili di Babilonia visto che l’estetica e la cura dell’ambiente fanno parte di questa recente religione della quale Israele è il centro mondiale. Continua a leggere

Linea dritta o circolare?

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Chi è stato in Israele e non ha assaggiato almeno una volta in vita sua il hummus, alzi la mano. Male, molto male per quei pochi che ancora non l’abbiano fatto: allergia, indigestione, troppe calorie, effetti collaterali indesiderati, sono tutte scuse inacettabili, l’hummus è Israele e viceversa. Proprio perché le origini di questa purèe di ceci sono umili e plebee, in Israele è diventato un piatto vincente. Continua a leggere