Negli anni ’50 immediatamente dopo la fondazione dello Stato d’Israele il movimento kibbuzistico si trova davanti due grandi sfide: l’assorbimento di un enorme numero di nuovi immigrati provenienti dai paesi arabi ed il rafforzamento delle file del nascente esercito israeliano: Zahal. Le differenze culturali e sociali fra l’ebraismo laico e occidentale dei kibbuznikim e quello tradizionalista e tendenzialmente religioso degli ebrei provenienti dai paesi arabi si riveleranno un ostacolo praticamente insormontabile. Ostacolo che crescera’ nel tempo e favorira’ il successo politico delle destre nel 1977. In ogni caso essendo la societa’ kibbuzistica una societa’ militante la sfida dell’assorbimento viene affrontata soprattutto sul campo educativo, settore dove i kibbuzim erano all’avanguardia e dove vengono accolti migliaia di giovani nelle loro strutture educative. Questo e’ anche il periodo delle grandi lotte ideologiche: per gran parte del movimento il modello da seguire e’ quello sovietico, Stalin viene definito il “sole dei popoli” e le sue gigantografie vengono appese un po’ dappertutto nelle sale da pranzo collettive. Il conflitto ideologico se seguire o no una linea filo sovietica porta ad una letterale spaccatura di diversi kibbuzim che si divideranno fisicamente a seconda dell’indirizzo ideologico dei membri. Solo dopo il XX Congresso del PCUS con la rivelazione delle atrocita’ commesse da Stalin anche i piu’ intransigenti seguaci filosovietici si allontanano dalla cieca obbedienza alle direttive provenienti dall’URSS.