L’assemblea, sihat kibbutz in ebraico, e’ l’istanza suprema del collettivo. Si potrebbe paragonarlo ad un parlamento, ma senza schieramenti politici predeterminati . Tutti i haverim del kibbutz hanno diritto di parola e di voto. Il voto in assemblea e’ palese, ma ci sono determinati argomenti (scelta degli incarichi, ammissione di nuovi candidati e altro) in cui la votazione e’ segreta e si svolge in separata sede. Generalmente l’assemblea si riunisce un paio di volte al mese, ma la periodicita’ puo’ cambiare di molto a seconda del tipo di kibbutz. Gli argomenti all’ordine del giorno sono generalmente tecnici e poco attraenti, questo e’ uno dei motivi che il numero dei partecipanti e’ relativamente basso, la democrazia diretta puo’ essere talvolta molto noiosa. La situazione cambia radicalmente quando all’ordine del giorno si propongono argomenti “piccanti” tipo furti, consumo di stupefacenti, casi di violenza fisica o altri avvenimenti che succedono raramente e sconvolgono il tranquillo tran tran quotidiano.