Nozze di sangue

 

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Il filmato trasmesso mercoledì scorsco dalla rete televisiva israeliana Channel 10 rappresenta una pietra miliare nella storia del sionismo. I termini del prossimo scontro all’interno della società israeliana non sono più i vecchi e classici schemi fra ultra ortodossi e laici, ricchi e poveri, sefarditi e aschenaziti e neanche fra arabi israeliani ed ebrei, la grande sfida da combattere non è affatto nuova ma solo adesso si è rivelata in modo così scioccante agli occhi dell’opinione pubblica ed è la lotta fra la maggioranza sana e razionale della società israeliana contro una minoranza da non prendere assolutamente sottogamba ligia esclusivamente ai dettami più intransigenti e più estremisti che l’ebraismo possa rappresentare. Una minoranza pronta a sacrificare l’esistenza stessa di Israele pur di raggiungere lo scopo di creare un nuovo regno messianico. Continua a leggere

Gerusalemme, Gerusalemme

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Gli efferati omicidi di questa settimana nel quartiere religioso di Har Nof a Gerusalemme non sono che l’ennesimo anello di una catena di assassinii, attentati e  disordini che hanno trasformato la parte est della capitale in un campo di battaglia definito per il momento “l’intifada silenziosa” ma prossima a stravolgere in maniera determinante l’equilibrio di convivenza pacifica creatasi nel corso di tutta la recente storia dello stato d’Israele. Continua a leggere

Dahish: più nero non si può

דעאש

“In futuro tutti saranno famosi per quindici minuti”,  frase attribuita a Andy Warhol, è sempre più che mai attuale visto i continui programmi di reality coi quali siamo bombardati quotidianamente appena accendiamo il televisore. Ma Ahmad Surbagi, 23 anni, proveniente dalla città di Um el Fahem, il suo quarto d’ora di celebrità se lo è letteralmente guadagnato sul campo visto che è il primo arabo israeliano arruolatosi nelle file del Dahish (Isil per gli occidentali) riuscito a tornare in Israele dopo un periodo di addestramento e combattimenti della durata di tre mesi. Continua a leggere

Gli esami di settembre

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“Settembre andiamo, è tempo di migrare”. Molti di voi sanno già che si tratta dell’inizio de “I pastori” una poesia di Gabriele d’Annunzio che mi sono dovuto sorbire ai tempi del liceo e di cui mi ricordo molti passi a memoria. Settembre si avvicina ed è  giunta l’ora di tracciare un bilancio più o meno definitivo di questo anomalo conflitto durato cinquanta lunghi ed in parte inutili giorni. L’accordo in corso infatti, ricalca esattamente la prima proposta egiziana presentata una settimana dopo l’inizio delle operazioni, allora il bilancio dei morti palestinesi era di 225. E’ passato un mese ed il numero dei caduti palestinesi è arrivato a 2100 e oltre 12.000 feriti, non deve sorprendere dunque il malcontento che serpeggia all’interno della popolazione di Gaza. Continua a leggere

OK il prezzo è (in)giusto

 

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E’ triste doverlo ammettere, ma solo quando crimini di questo genere arrivano sotto casa tua ti accorgi di quanto la situazione sia seria. Nel villaggio arabo di Gush Halav a pochi chilometri da Sasa,nella notte fra mercoledi e giovedi un gruppo di ebrei fanatici fascisti e razzisti ha squarciato i pneumatici di una quarantina di macchine e scritto frasi ingiurose nei loro confronti.

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Bethlehem

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Quali sono i rapporti fra un ufficiale dei servizi di sicurezza israeliani e le sue fonti palestinesi? E’ possibile mantenere un rapporto distaccato o un contatto cosi serrato porta inevitabilmente ad un rapporto piu’ intimo ed empatico? Ed un simile rapporto che influenza ha nelle decisioni professionali?

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I guardiani della soglia

I guardiani della soglia

I guardiani della soglia

Maestri di tattica ma incapaci di vera strategia. Miopi e con la vista corta. Poco inclini a coltivare una visione di lungo periodo, inconsapevoli di mettere un’ipoteca sul futuro del Paese. Questo sarebbero i leader israeliani secondo le parole di Avraham Shalom, ex numero uno dello Shin Bet. E a pensarla come lui sono in molti ex colleghi, militari dalla pelle dura, carismatici e dotati di un certo acido e lucido cinismo, gente che ha governato i Servizi segreti per decenni. A raccontarlo arriva oggi, appena uscito in Israele, un film-documentario firmato dal cineasta Dror Moreh che non mancherà certo di far parlare di sé e che ha già avuto una notevole eco all’estero. Continua a leggere