Cosa puo’ spingere determinati individui a cambiare di punto in bianco il loro passato, il loro credo, la propria cultura per intraprendere una strada sconosciuta, irrazionale e costellata di difficolta’ a prima vista insormontabili? Se per noi ebrei e’ molto difficile accettare il fatto che un non ebreo sia cosi’ motivato da voler far parte a tutti i costi di un popolo cosi ricco di una storia di persecuzioni e intolleranza nei suoi confronti, cosa dovremmo dire se chi vuole farne parte e’ in aggiunta anche un uomo di colore?
La risposta a tutti questi quesiti e’ scontata e banale ma a quanto pare univoca: la fede. Non vedo altra spiegazione nella storia di Ben Carter, operaio metallurgico americano, che in seguito ad una visione dell’arcangelo Gabriele muto’ il suo nome in Ben Ammi Ben Israel e comincio’ a fare opera di proselitismo nella comunita’ afroamericana, a suo dire gli autentici discendenti delle dieci tribu’ perdute a seguito della diaspora. Il legame puo’ essere in parte giustificato dai continui riferimenti dei gospels americani alle storie bibliche del popolo d’Israele, ma Ben Ammi va oltre: a suo dire una consistente parte della diaspora ebraica migro’ verso l’Africa, e da li deportata come schiava nelle Americhe.
Dopo un purgatorio durato due anni e mezzo in Liberia i primi 400 ebrei israeliti ,come si definiscono, arrivano in Israele con dei visti turistici per stabilirsi principalmente nel sud del paese, Dimona prima ed in seguito Arad e Mizpe’ Ramon. Dai primi 400 la comunita’ conta oggi 5000 anime. Come ogni setta che si rispetti anche gli ebrei israeliti interpretano la Bibbia ed in particolar modo la Torah a loro uso e consumo. Come i Caraiti non prendono in considerazione la legge orale e di conseguenza il Talmud, nel corso del Sabato osservano un digiuno completo e osservano le seguenti feste: Pesah, Shavuoth, Kippur e Succoth. Osservano una stretta dieta vegana e si vestono esclusivamente di abiti tessuti con fibre naturali. Anche la circoncisione dopo l’ottavo giorno e le leggi bibliche della purificazione della donna durante il ciclo mestruale fanno parte del credo. In aggiunta e accettata l’idea della poligamia.
Il risultato di tutti questi numerosi distinguo ha fatto si che il Rabbinato israeliano rifiuti di considerarli ebrei a tutti gli effetti cosa che preclude l’aquisizione della cittadinanza israeliana concessa in base alla “legge del ritorno”. Soltanto nel 2004 dopo un lungo periodo di trattative col governo i seguaci di Ben Ammi sono usciti dal limbo legislativo acquisendo lo status di residenti fissi, e di conseguenza fra le altre cose l’obbligo del servizio militare.
Le principali fonti di sostentamento della comunita’ sono una piccola rete di ristoranti vegani ed una fabbrica tessile che confeziona i loro abiti tradizionali molto in voga fra l’elite afro americana, fra i clienti piu’ famosi in assoluto: Oprah Winfrey, Stevie Wonder e la scomparsa Whitney Houston.
Per concludere ancora due parole sulla dieta vigana dei nostri eroi, il concetto si basa su un versetto della Bibbia: “Ecco io vi do ogni erba che fa seme sulla superficie di tutta la terra, ed ogni albero fruttifero che fa seme, questo vi servira’ di nutrimento” Genesi 1-29. A detta di Ben Ammi i risultati sono stupefacenti: i casi di malattie terminali, infarti, disturbi renali e ipertensioni sono minimi se non nulli. Provare per credere…