Il Palmach

Siamo agli inizi degli anni ’40 del XXsimo secolo. La Seconda Guerra Mondiale è al culmine e la Gran Bretagna e i suoi alleati si trovano ancora sulla difensiva. Nella Palestina Mandataria gli inglesi cominciano a redigere un piano di evacuazione nel caso che le truppe dell’Africa Korps di Rommel riuscissero a sfondare le difese inglesi in Egitto e contemporaneamente cominciassero a minacciare dal Libano e dalla Siria la Galilea. E’ in questo scenario apocalittico che nasce il Palmach, l’acronimo ebraico di Plugot Mahaz, traducibile in truppe d’assalto. Continua a leggere

Vent’anni dopo

שרוליק

Sono passati vent’anni dall’assassinio di Itzhak Rabin e a differenza del sequel de i “Tre moschettieri” di Alexandre Dumas padre la realtà politica e sociale israeliana è ben lontana da un qualsiasi lieto fine. Il programma di pace sancito dagli accordi di Oslo di due stati per due popoli si allontana sempre di più senza avere nessuna seria alternativa, israeliani e palestinesi soffrono entrambi di una cronica miopia politica ormai sfociata in un comodo ma pericoloso immobilismo. Il mondo arabo sta cambiando radicalmente la sua struttura geopolitica, un evento di portata epocale del quale nessuno è in grado di prevederne gli sviluppi neanche nel breve termine. La società israeliana si trova ancora più divisa e più frammentata di quanto lo fosse prima di quel fatidico 4/11/1995 ed i segnali di questi cambiamenti così radicali e continui sono sotto gli occhi di tutti. L’esempio più eclatante e preoccupante di questo nuova realtà è il continuo attacco mediatico rivolto verso le istituzioni, un attacco in atto soprattutto sui social network culminato con messaggi pieni di odio e violenza nei confronti di Reuven Riblin, l’attuale Presidente dello stato d’Israele. Continua a leggere