L’Intifada dei coltelli, denominata anche l’Intifada dei singoli ha creata una nuova situazione nella già complessa realtà israeliana dove dal momento in cui si nasce il tema della sicurezza, nazionale e personale, è perennemente all’ordine del giorno.
Sia l’esercito che i servizi di sicurezza non riescono ancora a fornire un’adeguata protezione ad un fenomeno ben lungi da esaurirsi e praticamente impossibile da prevedere coi tradizionali sistemi adottati sino ad oggi. Israele dispone di un ottima rete informativa all’interno della società palestinese, una parte delle informazioni viene fornita dall’Autorità Palestinese e quello che manca viene procurata dai servizi d’intelligence dell’esercito.
Tutto questo non può nulla contro un nugolo di ragazzini pronti a immolarsi in nome di una causa tanto illusoria quanto inutile. E’ possibile delineare un profilo di questa nuova gioventù palestinese così disperata e priva di sogni e progetti per il futuro? E possibile che il solo sbocco possibile per questi adolescenti sia il martirio e il sacrificio della propria vita? Qualcosa di molto profondo è cambiato nel secolare conflitto fra arabi e israeliani e se non riusciremo a comprenderne le cause il più presto possibile la situazione degenererà fino al punto di non ritorno. Continua a leggere