L’alone di mistero e di leggenda che circondano i servizi segreti israeliani sono noti a tutti, ma è solo spulciando attentamente il resumè del Mossad che si riesce a percepire la potenzialità e la creatività con cui “l’Istituto per le informazioni e i servizi speciali”, questa è la sua completa dicitura, riesce a portare a termini compiti a prima vista impossibile.
E’ il caso dell’ Operazione Diamante, l’acquisizione di un Mig 21 di fabbricazione sovietica completamente funzionante compreso il pilota e il manuale d’istruzioni, tutto questo in piena guerra fredda. Il tutto comincia quasi per gioco, durante una colazione fra il Meir Amit, capo dell’intelligence, ed Ezer Weizmann, capo dell’aviazione israeliana, il primo chiese al suo amico quale fosse la cosa di cui avesse maggiormente bisogno, “Procurami un Mig 21” fu l’inaspettata risposta dell’interlocutore. “Ma lo sai che è impossibile” ribattè Amit, ” gli americani e tutti i maggiori servizi segreti occidentali ci stanno provando da anni, senza nessuna riuscita”. “Se era una cosa facile mica venivo a chiederla a te” fu la lapidaria risposta del pilota. Continua a leggere