LE DICHIARAZIONI DI TRUMP. MOLTO FUMO E POCO ARROSTO

Il giorno dopo la dichiarazione di Trump ero a Gerusalemme, nella città vecchia. Ho visitato la spianata delle moschee, girato per i vicoli dei quattro quartieri, entrato e uscito dalla Porta di Damasco e quella dei Leoni, le più pericolose in occasioni del genere. Ho trovato la solita atmosfera schizofrenica che si respira in casi del genere. Negozi e ristoranti chiusi in tutti i quartieri escluso quello ebraico. Ma non c’erano tracce di violenza, ne di rabbia incontenibile, quella per il momento gira nel mondo virtuale del web. Un mondo che può trasformarsi in reale molto velocemente.

A parte Nethanyau e i vari ministri del governo israeliano che cercano di tirare più acqua possibile al loro mulino. l’israeliano medio è più preoccupato dei numerosissimi casi di corruzione in cui sono implicati sia Bibi che molti dei suoi collaboratori più fidati. Ogni sabato sera si svolgono decine di manifestazioni nelle più disparate città del paese per indurre il capo della procura a passare dalla fase investigativa alla presentazione dei vari capi d’accusa.

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