Scende la pioggia

Ascolta. Piove
dalle nuvole sparse.
Piove su le tamerici
salmastre ed arse,
piove sui pini
scagliosi ed irti,
piove su i mirti
divini,
su le ginestre fulgenti
di fiori accolti,
su i ginepri folti
di coccole aulenti.

La pioggia nel pineto. Gabriele D’Annunzio

In Israele sta piovendo, e molto. Molto di più degli ultimi anni, e in un paese dove la stagione delle piogge è limitata fra novembre e marzo-aprile, ogni goccia di pioggia ha una valenza enorme e si porta dietro tutta una serie di costumi tipici di questo paese. Continua a leggere

Succoth, la guida dei perplessi

 “Celebrerai la festa delle capanne per sette giorni, quando raccoglierai il prodotto della tua aia e del tuo torchio; gioirai in questa tua festa, tu, tuo figlio e tua figlia, il tuo schiavo e la tua schiava e il levita, il forestiero, l’orfano e la vedova che saranno entro le tue città. Celebrerai la festa per sette giorni per il Signore tuo Dio, nel luogo che avrà scelto il Signore, perché il Signore tuo Dio ti benedirà in tutto il tuo raccolto e in tutto il lavoro delle tue mani e tu sarai contento »   (Deuteronomio 16;13-15)

La festa di Succoth,o festa delle capanne, sta per cominciare. In tutta Israele è uno spuntare di abitazioni improvvisate, chi sul giardino, chi sul terrazzo e chi sul balcone.  La tradizione, e la legge ebraica, impongono ad ogni ebreo di lasciare per una settimana all’anno le proprie comodità e ricordare i quarant’anni di peregrinazioni nel deserto. Un modo per sottolineare come la vita non debba mai essere presa per scontata ed i cambiamenti saranno sempre all’ordine del giorno. Continua a leggere

Florentin. La capitale degli Hipster

A Tel Aviv le cose cambiano continuamente, e le cose che scrivo oggi magari non saranno più rilevanti fra qualche anno, questo è il motivo per il quale conviene il più presto possibile correre a visitare il quartiere più trendy della città bianca: Florentin.

Florentin è considerata la capitale degli Hipster israeliana, un misto di cultura alternativa, stile di vita, bar, gallerie d’arte, musica underground ma soprattutto moltissimi murales. Come quasi tutti i quartieri di Tel aviv, anche Florentin ha conosciuto alti e bassi. Costruito alla fine degli anni ’20 dall’architetto Shlomo (Salomon) Florentin, da qui il nome, era stato concepito come un quartiere per la piccola borghesia. Greci (Salonicchesi soprattutto), turchi, bucharim, bulgari, ungheresi e polacchi formavano il nerbo della zona. Il commercio era basato su piccoli artigiani, officine e piccole imprese industriali. Continua a leggere

Mettete dei fiori nei vostri “cannoni”

In una accurata indagine svolta dall’esercito israeliano (IDF) all’interno delle truppe è emerso un dato sorprendente: oltre la metà dei militari di leva fa uso abituale di droghe leggere, non solo quando è in licenza, ma anche durante il servizio operativo sulle varie frontiere o durante le esercitazioni. Lo rivela il popolare quotidiano israeliano “Yedioth haHahronot” che riporta  un’accurata indagine statistica svolta dall’esercito sui propri effettivi. Continua a leggere

Il gol della bandiera

Anche quest’anno Israele non è riuscita a qualificarsi per il Mondiale di calcio, per dirla tutta a parte un unica presenza nei Mondiali del 1970 in Messico, Israele non si è mai qualificata ne agli europei che ai mondiali. Per la cronaca: l’incontro fra Italia ed Israele di allora si concluse con un pareggio a reti bianche, 0 a 0, un bel risultato contro quelli che diventeranno i vice campioni del torneo. Continua a leggere

Il Gran Canyon

Come ogni paese che si rispetti anche Israele ha il suo particolare stile di vita ed i suoi luoghi dedicati allo svago e al tempo libero. Ma invece dei parchi, del mare o di altre amenità del genere a cui si potrebbe pensare, soprattutto pensando ad un paese dove l’inverno dura a malapena tre mesi,l’israeliano medio si è costruito un altra alternativa che gli permette di trascorrere qualche ora fuori di casa con tutta la famigliola, amati pargoli compresi: il canion. Continua a leggere

L’autentico Mars

 

Non molti potranno capire fino in fondo l’essenza, la magia e la nostalgia di quello che sto scrivendo. Solo chi ha fatto il servizio militare in Israele, e soprattutto il periodo dei miluim, la riserva che ogni congedato è tenuto a prestare fino all’età di 40 anni potrà apprezzare fino in fondo la sensazione nostalgica delle interminabili partite di shesh besh giocate per ammazzare il tempo durante le ore di guardia.

Per chi fosse a digiuno della terminologia necessaria il shesh besh medio orientale (sei-cinque in persiano) è l’equivalente del backgammon giocato in occidente, ma decisamente più allegro e rumoroso. Non starò qui a tediarvi sulle regole del gioco (che non sono poi così complicate), ne sulle sue antichissime origini e nemmeno sulle diverse versioni. Mi è molto più importante trasmettervi l’atmosfera e il folklore che si sono sviluppati attorno ad una semplice scacchiera di compensato ed al rotoloio di un paio di dadi. Continua a leggere

La casa stregata

 

Immagino che la maggioranza dei miei lettori ignori che la mia occupazione principale è quella di guida turistica, e come tale girando in lungo e in largo il paese ho avuto sempre l’occasione di scoprire cose nuove e interessanti al di fuori dei soliti siti standard, sempre belli e interessanti, per carità, ma un pò scontati per chi cerca ogni tanto di uscire dagli schemi e cercare “l’altra Israele”, nascosta e sconosciuta ai più e proprio per questo sorprendente e affascinante. Questa volta bisognerà muoversi verso la frontiera nord del paese, a pochi chilometri dal confine col Libano, in una cittadina di nome Shlomi per cercare la casa stregata (o dipinta). Arrivarci non è per niente facile e non sempre il waze aiuta in questi casi, ed è proprio per questo che non voglio darvi le precise indicazioni visto che penso che in casi del genere bisogna sudare un pò per guadagnarsi questa piccola perla di arte naif frutto del pennello di Afia Zacharia. Continua a leggere

Cherchez la femme 2

 

Chi non conosce Sansone, probabilmente il primo super eroe della Bibbia? Capelli folti e lunghi, spalle larghe e muscolose, una forza sovrumana unita al classico “tallone d’Achille”, insomma per dirla alla Guccini un “eroe giovane e bello”.

Sansone è un misto di forza e astuzia, crudeltà e ingenuità. Se da un lato fa strage di filistei a colpi di una mascella d’asino, dall’altra si comporta come l’ultimo degli sprovveduti rivelando puntualmente i suoi segreti alla compagna del momento.

Sansone ha molti altri punti di contatto con altri personaggi che conosciamo benissimo. La madre, di cui non sappiamo il nome, riceve l’annuncio della futura nascita di Sansone da un angelo, una storia molto simile a quella di Isacco, Samuele e Giovanni Battista. Il futuro di Shimshon è quello di diventare un nazireno, in ebraico nazir, una parola che, se ci facciamo un pò di attenzione, ha un suono molto simile a Nazareno.

Sansone è un Giudice, un di quei capi militari e spirituali che appaiono di volta in volta nella scena biblica per liberare le tribù israelitiche dalle minacce delle popolazioni locali. Anche se a prima vista la figura di Sansone possa apparire quella di un personaggio superficiale occupato esclusivamente a menare botte da orbi a destra e a manca, un’analisi un pò più approfondita ci porta ad una lettura completamente diversa, un’analisi che in definitiva interessa in un modo o nell’altro molti uomini sofferenti di un grave disturbo psicologico. Un disturbo che influisce negativamente nella loro sfera affettiva, il complesso di Sansone. Continua a leggere

Una visita al supermercato

super

 

In tutto il mondo la gastronomia è una cosa seria e sui prodotti locali non si scherza. Per non parlare poi dell’Italia dove tradizioni secolari hanno determinato dappertutto prodotti di grande qualità e prestigio. Tutto questo per anticipare che il post di oggi si occupa di prodotti alimentari presenti solo in Israele, o perlomeno sconosciuti al grande pubblico al di là delle bibliche frontiere. Chi dei miei fedeli lettori non ebrei e/oisraeliani ha mai sentito parlare di bamba, milky, goldstar, ptitim e crembo? Per colmare questa enorme lacuna non ci resta che entrare in un normale supermercato israeliano, carrello alla mano, e girovagare fra gli scaffali alla scoperta di un mondo alimentare sconosciuto, e forse per questo molto interessante. Continua a leggere