
Chi non conosce Sansone, probabilmente il primo super eroe della Bibbia? Capelli folti e lunghi, spalle larghe e muscolose, una forza sovrumana unita al classico “tallone d’Achille”, insomma per dirla alla Guccini un “eroe giovane e bello”.
Sansone è un misto di forza e astuzia, crudeltà e ingenuità. Se da un lato fa strage di filistei a colpi di una mascella d’asino, dall’altra si comporta come l’ultimo degli sprovveduti rivelando puntualmente i suoi segreti alla compagna del momento.
Sansone ha molti altri punti di contatto con altri personaggi che conosciamo benissimo. La madre, di cui non sappiamo il nome, riceve l’annuncio della futura nascita di Sansone da un angelo, una storia molto simile a quella di Isacco, Samuele e Giovanni Battista. Il futuro di Shimshon è quello di diventare un nazireno, in ebraico nazir, una parola che, se ci facciamo un pò di attenzione, ha un suono molto simile a Nazareno.
Sansone è un Giudice, un di quei capi militari e spirituali che appaiono di volta in volta nella scena biblica per liberare le tribù israelitiche dalle minacce delle popolazioni locali. Anche se a prima vista la figura di Sansone possa apparire quella di un personaggio superficiale occupato esclusivamente a menare botte da orbi a destra e a manca, un’analisi un pò più approfondita ci porta ad una lettura completamente diversa, un’analisi che in definitiva interessa in un modo o nell’altro molti uomini sofferenti di un grave disturbo psicologico. Un disturbo che influisce negativamente nella loro sfera affettiva, il complesso di Sansone. Continua a leggere →
Mi piace:
Mi piace Caricamento...