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Di Luciano Assin
Guida turistica in Israele
Eretz Israel, la terra di Israele, è sempre stata un polo di attrazione per l’umanità. Viaggiatori, artisti, profeti, politici, potenti della terra, visionari, idealisti, rivoluzionari e semplici mortali. Tutti hanno considerato e ancora lo considerano, questo lembo di terra un concentrato di simboli e significati che va molto oltre le sue dimensioni geopolitiche. Grazie a questo via vai ininterrotto di personaggi così diversi ho sempre la possibilità di proporvi nuove storie, sconosciute ai più ma non per questo meno avvincenti.
Oggi è il turno di Henry Baker Tristram (1822-1906), un pastore anglicano che percorse il paese in lungo e in largo in sei differenti viaggi nella seconda metà del XIX secolo. Viaggiatore, biblista, naturalista è considerato il primo grande studioso della fauna e della flora locali. Nei suoi numerosi viaggi, oltre alle dettagliate descrizioni delle innumerevoli specie di animali incontrate sul suo cammino, si premurò di fotografarle, disegnarle e anche… impagliarle. La sua collezione privata, affidata all’Accademia di scienze naturali di Filadelfia, comprende oltre 7.000 esemplari provenienti da tutto il mondo.
Non solo la varietà di animali incontrati e descritti nelle sue esplorazioni, ma soprattutto la quantità, sono impressionanti. Lo zoologo inglese descrive, disegna e fotografa aquile, avvoltoi ed altre specie di rapaci. Cinghiali, stambecchi, orsi, gazzelle, lontre,pantere e antilopi. Il tutto in quantità iperboliche rispetto ai numeri odierni. Tristram afferma di aver visto anche la testa decapitata di un coccodrillo, confermando così il nome di un piccolo corso d’acqua a metà strada fra Tel Aviv e Haifa, il fiume dei coccodrilli per l’appunto. I suoi diari di viaggi sono ancora oggi considerati come la base scientifica di qualsiasi studio sulla fauna e la flora locali. Molte delle specie descritte dal pastore anglicano sono ormai estinte e tutte le altre si sono enormemente ridotte di numero.
Il nome di Tristram rimarrà legato per sempre a diversi animali da lui scoperti e al quale diede il suo nome. Il più famoso in assoluto è lo storno di Tristam, molto diffuso nella zona del deserto della Giudea e padrone assoluto della fortezza di Masada dove osserva i numerosi visitatori con uno sguardo sprezzante e pietoso al tempo stesso. Non so se conoscano “Shomer ma mi laila” di Guccini, ma una parte del testo è sicuramente adatto a cosa pensino questi volatili di noi umani:
“Cadranno i secoli, gli dei e le dee, cadranno torri, cadranno regni
E resteranno di uomini e di idee, polvere e segni”. Mentre loro rimarranno per sempre, aggiungo io.
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IChe interessante! Conosco bene Shomer ma mi layla 🙂 grande Guccini!
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