In Israele si sa si può mangiare qualsiasi cosa in qualsiasi orario, una delle ragioni per cui l’israeliano medio è perennemente in sovrappeso, ma al di là dei classici fallafel e shawarma il mondo locale del cibo da strada riserva altre possibilità, la maggior parte delle quali ignote ai più. Non dimentichiamoci che Israele è un crogiolo di etnie e come tale pieno di proposte gastronomiche molte volte sconosciute. Vale la pena quindi di affrontare i meandri del mondo culinario israeliano, non ristoranti più o meno conosciuti, ma anonimi baracchini per scoprire il vero gusto del palato israeliano. Non sempre eccezionale ma sicuramente autentico. Buon appetito.
Breve ma indispensabile premessa. Tutte le proposte pubblicate di seguito hanno qualcosa in comune: non sono il massimo dal punto di vista salutista. La quantità di colesterolo è notevole per non dire micidiale, ma come si suol dire “si vive una volta sola”, ad ognuno di voi il rischio della scelta.
Panino Tunisino
Un panino fritto (fricassè) ripieno di tonno, arissa (salsa piccante), patate lesse e limone sottoaceto. Per chi si avventura nelle stradine di Zfat c’è “Zehava”, rehov Jerushalaim 26.
Borekas
Un involto di pasta filo ripiena a seconda dei gusti di formaggio feta, patate, spinaci o melanzane. Da servire assolutamente assieme ad un uovo sodo, in caso contrario diffidare, in questo caso la tradizione vuole la sua parte. Borekas “ha Hagala”, Azmaut 35, Haifa.
Burika ( o Barik)
Il fratello minore della borekas. Anche qui un involto di filo ma più sottile del precedente e fritto invece che cotto al forno. Il ripieno può essere di patate o di un uovo fresco gettato al momento della cottura. Per gli eterni indecisi è possibile chiedere il tutto insieme. A ben Yehuda c’è n’è uno aperto fino a mezzanotte in rehov Kazav.
Pagnotta ripiena
A mio avviso esiste solo a Petah Tikva. Una mezza pagnotta svuotata della sua mollica e ripiena con frittata (o shakshuka), fallafel, insalata, thina e amba. Solo per stomaci forti e autentici affamati. Gozal e Ziona, Gissin 10 Petah Tikva.
Begale
Rimaniamo nel campo dei carboidrati, la begale non è altro che del pane fresco leggermente dolce ricoperto di semi di sesamo e servito assieme ad una manciata di zaatar col quale pucciarlo. Viene venduto in varie forme, generalmente come ciambella o come filone. Da provare nella zona della porta di Damasco a Gerusalemme.
Malabi
La pannacotta dei poveri. Un budino bianco fatto di latte, panna, acqua di rose e amido di mais ricoperto da uno sciroppo colorato di acqua e zucchero. Si può consumare caldo o freddo, a seconda dei gusti e delle stagioni. Quello di Dejeani a Yafo è fra i top, viale Gerusalemme 100.
Knafe
Rimaniamo nel reparto dolce, anche se questo è un ibrido. La knafe è formata da una base di capelli d’angelo (kadaif) con un ripieno di formaggio di capra ed un altro strato superiore di kadaif. Il tutto ricoperto dal solito sciroppo colorato ed una manciata di pistacchi. Per autentici intenditori. Da provare quello di “kanafe u bas” (solo kanafe) nel villaggio druso di Usfia sul Carmelo.
Sabih
L’acronimo ebraico di insalata, uovo sodo e melanzane (fritte), il tutto servito nella pitta e guarnito da thina, salsa piccante ed altro. L’unico autentico originale è Oved, il quale non si accontenta di servirti ma è un autentico attore che improvvisa ogni volta un dialogo diverso a seconda del cliente. Da provare almeno una volta nella vita. Sirkin 7, Ghivataim.
Jachnun
Qui entriamo nel reparto gastronomico yemenita. Si tratta di un cilindro di pasta formato per lo più da farina e burro (o margarina) cotto al forno per 6-8 ore. Un must per la prima colazione del sabato, va servito con una salsa al pomodoro piccante e l’uovo sodo. Il sabato si può trovare un pò dappertutto sulle strade, a Tel Aviv vale la pena di provare quello di Miriam all’interno della spiaggia Mezzizim, la più settentrionale della città.
Sambusak
Il panzerotto israeliano. Il ripieno classico è quello con pomodoro e formaggio, ma ne esistono svariate versioni. Un evergreen è quello di Abulafia a Yafo, ma solo se appena sfornato. Una versione diversa ma molto buona si trova nel villaggio druso di Horfeish, al nord del paese, assolutamente da provare se siete in zona, anche solo per respirare un’atmosfera completamente diversa dai soliti circuiti turistici. “Sambusak haArazim” Consigliato vivamente.
Kube
Una specie di arancino di forma allungata formato da grano spezzato (burgul) con un ripieno di carne. Si trova anche in forma di minestra, tipico della cucina irakena. Se ne trovano di molto buoni nel quartiere haTikva, zona sud di Tel Aviv. Da provare quelli del ristorantino “merkaz ha kube”, vicino al mercato si riconosce dalla fila.
La lista è ancora lunga, mancano i bukari, gli etiopi, gli indiani, i persiani e molto altro. Ma c’è sempre tempo per afferrare qualcosa al volo ed imboccare una nuova strada alla perenne ricerca dell’altra Israele, quella che vi aspetta dietro ogni angolo.
P.S. Consigli, indirizzi e nuove specialità sono chiaramente bene accetti. Cercate perà di essere originali.