Giusto per variare ogni tanto il menù ho deciso di proporre una volta al mese una canzone israeliana, sia per scoprire un altro volto della cultura israeliana e sia per esprimere il mio stato d’animo non solo attraverso la scrittura. La traduzione non è sempre letteralmente fedele al testo ebraico originale ma il senso non cambia. Vista la situazione per niente rosea che sta attraversando Israele in queste settimane ho deciso di cominciare con “l’inseguimento”, una canzone scritta negli anni settanta quando le infiltrazioni di terroristi palestinesi nella valle del Giordano erano all’ordine del giorno e le pattuglie dell’esercito dopo averne scoperte le tracce cominciavano ad inseguirle prima che potessero attaccare un centro abitato civile. Come la maggior parte delle canzoni di quel periodo il testo è un misto di una realtà cruda e un pò spietata attenuata da una punta finale di ottimismo. L’interpretazione è di Hava Alberstein, una delle più grandi folk singer israeliane. Il testo è di Yaron London, giornalista, scrittore e pubblicista fra i più quotati del paese.
L’inseguimento
Una buona terra col miele nelle sue vene
ma dove il sangue scorre come acqua nei suoi fiumi
un paese coi monti di rame
ed i nervi di acciaio
una terra dove gli avvenimenti si succedono
da duemila pagine ed una ancora
fino a quando si consumerà
il fiato dei suoi polmoni
per quanto dura l’inseguimento
Un paese inseguito dai suoi nemici
ma a loro volta da lui braccati
nemici che una volta raggiunti
gli sfuggiranno di mano
la vita che ha davanti
è come una foglia appesa ad un ramo
ma come se non fosse per niente preoccupato
aspetterà fino al termine dell’inseguimento
La caccia terminerà in una fessura
dove qualcuno celerà il suo viso nascondendosi
ma alla fine apparirà come il sole
che si alza da oriente
allora le madri smetteranno i loro canti funebri
ed i padri non piangeranno più i loro figli
ma fino a quando ciò non succederà
le nostre gambe non smetteranno
d’inseguire la speranza
BRAVO BRAVISSIMO
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