Chi è passato almeno una volta da Haifa non può non accorgersene. Un complesso architettonico così fuori dal comune, il verde, l’armonia, la perfetta simmetria e la cupola d’oro danno la sensazione di qualcosa di troppo bello per essere parte integrante del tessuto urbano di una città di porto come Haifa. Non è un caso che il tempio Baha’i che si sviluppa su uno dei versanti del Carmelo richiami immediatamente ai giardini pensili di Babilonia visto che l’estetica e la cura dell’ambiente fanno parte di questa recente religione della quale Israele è il centro mondiale. “La terra è una e gli uomini sono i suoi abitanti. Attraverso un inevitabile processo cadranno le tradizionali barriere di razza, classe, fede e nazione. Da questo processo nascerà a tempo debito una civiltà universale”. Sono le parole del Baha’ Ullah’ il fondatore della religione Baha’i nel 19 secolo, la più giovane religione monoteistica esistente secondo. Una religione secondo la quale l’umanità ha conosciuto una lunga serie di profeti nel corso della sua storia, una lista lunga ma non ancora definitiva composta da Abramo, Mosè, Zoroastro, Krishna, Budda, Gesù , Maometto e chiaramente Baha’ Ullah. I Bahaim credono in un unico Dio e visto che secondo il loro credo la fonte di tutte le religioni è divina, hanno tutte lo stesso valore e sono nate per soddisfare i bisogni dell’umanità in un determinato periodo, motivo per cui la religione Baha’i non si pone in contrasto con le altre religioni ma è la naturale evoluzione delle attuali necessità dell’umanità.
La fede Baha’i è nata nella metà del XIX secolo in Iran dove è stata contrastata e perseguitata ed è arrivata in questa zona dopo una lunga serie di peripezie facendo di Acco e Haifa i principali centri di attrazione. Contrariamente al pensiero corrente il luogo santo per eccellenza dei credenti e’ la tomba del Baha-Ullah ad Acco anch’essa circondata da dei magnifici giardini ma più fuori mano e quindi meno frequentata. Quello di Haifa è un mausoleo contenente i resti del Bab, il precursore della fede, e di altri edifici: la Casa Universale di Giustizia, il Centro per lo studio dei testi sacri Bahai ed il Centro Internazionale di insegnamento.
L’importanza della simmetria e dell’estetica nel progettare e costruire il complesso Bahai di Haifa ha comportato un’enorme serie di lavori e di modifiche urbane. Per pareggiare il livello di alcune delle diciannove terrazze sulle quali si basa il Mausoleo è stato necessario asportare centinaia di migliaia di metri cubi di roccia e terra. Il comune di Haifa, conscio dell’importanza turistica del sito, ha spostato di oltre 1,80 metri il viale sottostante formando così un’unica linea retta dal mausoleo sino alla fine del viale.
Nonostante Israele sia il centro mondiale della religione, la popolazione Bahai residente nel paese è insignificante, si parla di qualche centinaio di persone su un totale di 6-7 milioni di fedeli sparsi per il mondo. Il motivo principale consiste nel divieto emanato dal Baha’ Ullah’ di fare opera di proselitismo nella regione, allora sotto il dominio ottomano, turchi di fede musulmana. Un decreto del genere la dice lunga sulla lungimiranza del fondatore che ha saputo tenere i suoi fedeli fuori dalle infinite beghe medio orientali.
Il nove ed il diciannove sono numeri magici per i Bahi. L’anno è formato da 19 mesi di 19 giorni con qualche aggiunta in caso di anni bisestili. Il capodanno inizia il 21 marzo, equinozio di primavera. In sostanza lo scopo ultimo della religione è quello di arrivare alla creazione di una comunità mondiale in perfetta sintonia con se stessa, solo così si potra arrivare alla pace universale.
Non so dirvi se il progetto dei Bahim sia realizzabile, diciamo se non altro che sarebbe auspicabile, in attesa della pace universale basta intanto passare qualche ora, o anche meno se si ha fretta, nei giardini di Haifa, meglio ancora in quello di Acco dove la pace dei sensi è assicurata.
Il Centro Bahai di Haifa è acessibile solo in minima parte ai visitatori, cosa che ha contribuito al fiorire di tutta una serie di leggende urbane, prima fra tutte l’esistenza di una serie di enormi rifugi sotterranei a prova di attacchi nucleari. Forse che i Bahaim siano al corrente di un probabile attacco atomico da parte iraniana?