Riprendiamoci la Bibbia


תנך

Non so voi, ma io dormo con la Bibba vicino al comodino, e visto che ne ho la possibilità di Bibbie ne tengo due: una in ebraico e una in italiano. Non importa da quale punto di vista lo si osservi il Libro dei Libri è veramente speciale.Anche oggi la Bibbia farebbe la gioia di qualsisasi editore in cerca di un best seller: sesso, incesti, omicidi, stragi, tradimenti, passioni, profezie e miracoli. E su tutto ciò un Dio implacabile e non sempre misericordioso. Sempre in lotta col suo popolo eletto, una moltitudine di teste calde dalla “dura cervice” com’è scritto nell’originale.

Eppure nonostante sia il libro più venduto e tradotto in tutto il mondo è paradossalmente il meno letto. Qualche prova? Rileggetevi i primi passi della Genesi, di come furono creati Adamo ed Eva, vi accorgerete che oltre alla classica versione della costola  ne esiste un’altra diametralmente opposta. E chi uccise realmente Golia? Davide o forse El hannan ben Ya’ari (Samuele 2. cap. 21 versetto 19)? E se il motivo dei 40 anni nel deserto non fosse il vitello d’oro ma qualcosa d’altro?

La verità è che il Tanach è pieno di incongruenze e contraddizioni dovute al fatto che innanzi tutto la Bibbia è un testo teologico atto a spiegare la nascita e la redenzione del popolo ebraico. I fatti storici sono secondari, non sempre riportati in ordine cronologico e molte volte non coincidono con altre fonti .

Anche se la Bibbia non è un testo laico è  indubbio che ognuno di noi possa interpretarlo in maniera personale senza bisogno di intermediari. La Bibbia è di fatto un testo unico, patrimonio culturale  del mondo occidentale e non solo. I dieci comandamenti e i libri dei profeti contengono messaggi etici, politici e sociali. Non a caso Isaia e compagni nella maggior parte dei casi si comportano come degli autentici rompiballe. Impietosamente critici verso i costumi sociali della loro epoca sono dei veri e propri contestatori capaci di andare contro corrente senza paura di esprimere i loro principi.

Paradossalmente i primi halutzim del ventesimo secolo erano grandi conoscitori della Bibbia. Tramite il Libro dei libri potevano giustificare la loro presenza nel territorio e ritrovare e consolidare i legami coi luoghi dei primi insediamenti, come la vallata di Izre’el per esempio. Nello stesso periodo nelle Yeshivot gli studi erano concentrati sul Talmud, tanto che una famosa battuta che girava nell’ambiente affermava che gli studenti delle yeshivot conoscono la Bibbia attraverso le citazioni del Talmud.

Personalmente amo molto il linguaggio biblico, la scrittura è stringata, essenziale, il ritmo incalzante ed i racconti affascinanti. E’ sicuramente un libro che non lascia indifferenti. Se poi raccontato nel modo giusto non può non appassionarti. E’ giunto il momento di riprenderci la Bibbia e fare nostro un libro dove ognuno di noi può trovare una parte di se stesso.

Per concludere eccovi un piccolo enigma da risolvere: “Dal mangiatore è uscito del cibo e dal forte è uscito del dolce”. Dove si trova la soluzione? Nella Bibbia naturalmente.

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