Come al solito non siamo mai contenti di niente. Fino all’altro ieri ci si lamentava di come ancora non fosse piovuto abbastanza nella nostra zona da sempre una delle piu’ piovose del paese. E come mai l’abbondante nevicata promessaci dalle previsioni meteo si era rivelata per noi una misera spolverata? Ed eccoci qua, con piu’ di 50 cm. di neve, cosa molto insolita alle nostre latitudini, le strade bloccate, alberi e rami crollati un po’ dappertutto, qualche macchina danneggiata ma coi bambini ben felici di costruire pupazzi di neve e di perdere qualche giorno di scuola. Come al solito in questi casi Sasa si e’ dimostrata efficiente e organizzata, la cucina ha continuato a sfornare pasti, il generatore d’emergenza non ci ha delusi mantenedo le case riscaldate e illuminate e il continuo rumore delle motoseghe e’ segno che gli alberi e i rami piu’ grossi vengono rimossi li dove sono d’intralcio e ostacolano il passaggio di uomini e macchine. La discussione adesso verte sulla portata di questa nevicata, e’ davvero la peggiore in assoluto abbattutasi sulla nostra collina o, come sostengono gli anziani, niente e’ paragonabile al terribile inverno del ’63? In questi casi la memoria segue delle chiare formule matematiche: piu’ vai a ritroso nel tempo e piu’ la situazione era terribile e tragica. “Ragazzino, mi apostrofa il grande Yack, un ex marine prossimo ai novantanni, non scordartelo mai: quello che io ho dimenticato tu ancora non l’hai imparato”. Per sicurezza ho preso qualche foto, non vorrei che quando sara’ il mio turno passassi per rincoglionito.